Il castello di Monreale fu edificato intorno al XII-XIII secolo d.C., sui resti di un antico insediamento nuragico che fu frequentato anche in età punica e bizantina. È il solo in tutta la Sardegna ad avere, oltre al mastio restaurato, otto torri e tutta la cinta muraria, di uno spessore di oltre due metri e lunga circa un Km, che racchiude al suo interno i ruderi l’intero borgo.
Fu una roccaforte importantissima del giudicato di Arborea, uno dei quattro regni indipendenti in cui era divisa la Sardegna in epoca medievale. Era posto al confine con il giudicato di Cagliari e oltre a fungere da roccaforte militare, il castello era frequentato dalla Corte Arborense, i cui componenti, fra cui anche Eleonora d’Arborea, vi trascorrevano periodi di riposo e di cure nelle vicine terme.
A testimonianza della sua importanza e sicurezza, ricordiamo che nel 1353 il giudice Mariano IV, temendo un nuovo scontro con gli Aragonesi, ordinò ai suoi sudditi di accumulare la maggior quantità di grano possibile, conferendolo ad Oristano (capitale del giudicato di Arborea) o al Castello di Monreale.
Oggi lo si può raggiungere percorrendo una strada sterrata, con l’impervio tratto finale ultimamente lastricato.
Fuori dalle mura del castello, nella collina degradata verso Sardara, era inoltre insediato un borgo intorno a una chiesa intitolata a S. Michele Arcangelo, principe delle “Celesti Milizie”, al quale si irivolgevano devotamente i soldati di Arborea, per beneficiare della sua protezione.